Le soglie ventilatorie e il ruolo del test del lattato nel ciclismo
Nel ciclismo moderno, comprendere le proprie soglie fisiologiche è determinante per strutturare una programmazione realmente efficace. Due parametri cardine che guidano la definizione delle zone di lavoro sono le soglie ventilatorie (VT1 e VT2) e la curva lattacidemica, valutata attraverso il test del lattato. Numerosi studi scientifici hanno confermato come questi indicatori rappresentino strumenti affidabili per la valutazione della performance e per la personalizzazione dell’allenamento.
Le soglie ventilatorie
Le soglie ventilatorie corrispondono a due punti di discontinuità osservabili nella risposta respiratoria durante un test incrementale:
-
VT1 (prima soglia ventilatoria) → rappresenta il primo aumento non lineare della ventilazione rispetto al consumo di ossigeno (VO₂). Metabolicamente coincide con l’aumento del contributo glicolitico e la comparsa dei primi incrementi di lattato.
-
VT2 (seconda soglia ventilatoria) → segna un marcato aumento della ventilazione, legato all’eccesso di CO₂ derivante dal tamponamento del lattato. È il punto più vicino alla cosiddetta “soglia anaerobica”.
In pratica, VT1 corrisponde al range di intensità sostenibile per ore, mentre VT2 delimita il massimo ritmo mantenibile per 30–60 minuti a seconda del livello dell’atleta.
Il test del lattato
Il test del lattato è un protocollo incrementale (a gradini di 3–5 minuti) in cui si misura la concentrazione di lattato ematico. La curva che ne deriva fornisce due punti cruciali:
-
LT1 (≈ 2 mmol/L) → generalmente in corrispondenza di VT1, segna l’inizio di un aumento sistematico della lattacidemia.
-
LT2 (≈ 4 mmol/L, ma con ampia variabilità individuale) → associato a VT2, identifica l’intensità a cui l’accumulo di lattato diventa critico.
È fondamentale sottolineare che il valore “4 mmol/L” non rappresenta una regola universale: diversi studi (Van Schuylenbergh et al., 2004) hanno evidenziato differenze significative tra atleti, con il rischio di sottostimare o sovrastimare la reale soglia se si utilizzano valori fissi.
Relazione tra soglie ventilatorie e test del lattato
Le due metodiche non vanno intese come alternative, ma come strumenti complementari:
-
Le soglie ventilatorie descrivono la risposta respiratoria e il bilancio ossigeno/CO₂.
-
Il lattato quantifica direttamente il risultato metabolico di tale equilibrio.
Uno studio di Pallarés et al. (2016) su ciclisti ben allenati ha mostrato una forte correlazione tra VT1–VT2 e LT1–LT2(r≈0.72–0.80), confermando la validità di entrambe le metodiche e la loro elevata affidabilità.
Le soglie e il Maximal Lactate Steady State (MLSS)
Il MLSS rappresenta l’intensità massima a cui la concentrazione di lattato rimane stabile durante un esercizio prolungato. È il parametro più vicino alla reale “soglia funzionale” di un ciclista.
Secondo Van Schuylenbergh et al. (2004), sia le soglie ventilatorie che i diversi marker di lattato (Dmax, 4 mmol, ecc.) mostrano correlazioni con MLSS, ma nessuna metodica incrementale da sola fornisce una predizione perfetta. Questo rafforza l’importanza di utilizzare più approcci e, quando possibile, di confermare i dati con test a carico costante.
Soglie, Critical Power e fattori individuali
La ricerca recente ha messo in luce altre relazioni interessanti:
-
Valenzuela et al. (2021) hanno dimostrato forti correlazioni tra LT2 e Critical Power (r = 0.81–0.98), parametro estremamente utile nella programmazione degli allenamenti. Tuttavia, i limiti di accordo possono essere ampi, suggerendo cautela nell’uso di marker singoli per decisioni di precisione.
-
Fischer et al. (2025) hanno evidenziato che la posizione di LT2/VT2 dipende fortemente non solo dal VO₂peak, ma anche dal costo energetico del gesto ciclistico, con un’influenza significativa in particolare negli atleti più giovani e nelle donne. Ciò significa che l’efficienza biomeccanica ed energetica deve essere considerata al pari delle soglie fisiologiche.
Applicazioni pratiche per il ciclismo
-
Allenamenti sotto VT1/LT1 → stimolano la base aerobica, migliorano l’ossidazione lipidica.
-
Allenamenti tra VT1 e VT2 → sviluppano la potenza aerobica e la capacità di sostenere ritmi medio-alti (tipici delle Granfondo).
-
Allenamenti a ridosso o sopra VT2/LT2 → incrementano la tolleranza al lattato e preparano l’atleta agli sforzi decisivi in gara.
Conclusioni
La letteratura scientifica conferma che soglie ventilatorie e test del lattato sono strumenti affidabili e correlati, ma nessuno dei due, preso isolatamente, rappresenta una misura perfetta della performance. L’integrazione delle metodiche, supportata da protocolli costanti e dall’analisi di parametri come Critical Power ed economia del gesto, permette di definire un quadro fisiologico completo e realmente utile nella pratica del ciclismo.
In sintesi: un approccio multidimensionale basato su ventilazione, lattato ed efficienza metabolica consente al preparatore di programmare allenamenti specifici, monitorare i progressi e ottimizzare le prestazioni in gara con la massima precisione scientifica.
Aggiungi commento
Commenti